Contiene gli aggiornamenti sulla sterilità, la fecondazione assistita, gravidanza, poliabortività spiegati in termini semplici e comprensibili.
lunedì 21 dicembre 2009
Perchè i tassi di gravidanza cambiano da centro a centro?
lunedì 30 novembre 2009
Valori di riferimento delle caratteristiche seminali secondo l'OMS
I valori di riferimento, descritti dal quinto percentile (metodo non parametrico) sono i seguenti:
volume: 1,5 mL
concentrazione: 15 milioni/mL
motilità progressiva: 32%
motilità progressiva+non progressiva:40%
forme morfologicamente normali:4%
vitalità:58%
Il MAR Test non è in grado di predire la possibilità di gravidanza spontanea in coppie subfertili
L'analisi proteomica del liquido follicolare dà informazioni sulla prognosi del ciclo in corso
sabato 28 novembre 2009
Il riposo a letto dopo transfer embrionale non migliora il tasso di gravidanza clinica nella FIVET/ICSI
Interventi per migliorare l'esito del transfer embrionale
Cellule staminali ovariche da topi neonati danno origine a embrioni
lunedì 23 novembre 2009
Diagnosi genetica preimpianto: influenza sull'impianto della blastocisti
domenica 15 novembre 2009
Cellule staminali embrionali possono essere ottenute senza distruggere l'embrione
Screening genetico pre-impianto: l'analisi di una singola cellula dell'embrione non è rappresentativa dell'intero embrione
La misurazione ecografica dell'utero migliora il tasso di gravidanza nella fecondazione in provetta
mercoledì 11 novembre 2009
Correlazione tra frammentazione del DNA spermatozoario e parametri del liquido seminale
martedì 3 novembre 2009
Il tasso di malformazioni è aumentato nella fecondazione in vitro, nell'inseminazione intrauterina e nella stimolazione dell'ovulazione
Il riposo di 15 minuti dopo inseminazione intrauterina aumenta il tasso di gravidanza rispetto alla immediata mobilizzazione
lunedì 2 novembre 2009
Le cisti endometriosiche ovariche non influenzano il numero di follicoli, la qualità ovocitaria ed embrionale in fecondazione in provetta
sabato 24 ottobre 2009
Il valore dell'analisi della frammentazione del DNA spermotozoario nella fertilità umana
venerdì 23 ottobre 2009
L'inibizione del pathway c-Abl-TAp63 protegge la fertilità in topoline trattate con chemioterapici
mercoledì 21 ottobre 2009
La rimozione chirurgica dell'endometrioma non migliora il tasso di gravidanza nella fecondazione in provetta
domenica 18 ottobre 2009
La stimolazione "dolce" aumenta il tasso di impianto embrionale
La capacità antiossidante del plasma seminale si correla con la prolattina e gli ormoni tiroidei
L'entità dell'assisted hatching in embrioni criopreservati determina il tasso di gravidanza
La rimozione della metà della zona pellucida determina un tasso di gravidanza clinica del 47%, mentre la rimozione di un quarto di solo il 25%. Anche il tasso di impianto è raddoppiato.
domenica 11 ottobre 2009
Coltura in vitro di follicoli umani aiuta lo sviluppo ovocitario
Efficienza aumentata della PGD analizzando 12 cromosomi
sabato 10 ottobre 2009
I risultati della inseminazione intrauterina sono migliori con le gonadotropine urinarie che con le ricombinanti
I telefoni cellulari aumentano lo stress ossidativo negli spermatozoi
La mutazione del fattore V Leiden non si associa a fallito attecchimento nella fecondazione in vitro
Le donne con endometriosi hanno una maggiore incidenza di polipi endometriali
venerdì 9 ottobre 2009
L'ormone della crescita aumenta il tasso di gravidanze cliniche, di nati e di transfer embrionale in donne che rispondono poco alla stimolazione
Una metanalisi di 6 studi ben condotti su 169 pazienti pubblicato sulla rivista Human Reproduction Update indica che l’aggiunta di ormone della crescita alla stimolazione di pazienti che rispondono poco alle gonadotropine aumenta del 16% il tasso di gravidanza clinica e dei nati. Inoltre aumenta significativamente il numero di pazienti che raggiungono il transfer embrionale.
domenica 4 ottobre 2009
Uso del progesterone dopo transfer: indagine su 50.000 casi
La divisione precoce dello zigote in due cellule è un buon indice di qualità embrionaria
venerdì 2 ottobre 2009
Età avanzata femminile e fecondazione in vitro: quando è troppo?
giovedì 1 ottobre 2009
L'ormone antimulleriano (AMH) a livelli bassissimi consente la gravidanza con la ICSI
L'FSH alto in donne che rispondono alla stimolazione non modifica il tasso di gravidanza
lunedì 21 settembre 2009
FIVET o ICSI?
Risultati IVF con ovociti crioconservati: ottimali fino a 4 anni
sabato 19 settembre 2009
Endometriosi: fattore di rischio per parto pretermine, taglio cesareo, emorragia, e ipertensione gravidica
venerdì 18 settembre 2009
Il Femara è superiore al Clomid nella PCOS che non risponde al Clomid
Il Femara non è superiore al Clomid nelle donne con policistosi ovarica
Azoospermia: recupero spermatogenesi in pazienti con ipogonadismo ipogonadotropo
giovedì 17 settembre 2009
L'agonista in fase luteale nei cicli 'corti' migliora il tasso di gravidanza
La diagnosi pre-impianto per le aneuploidie migliora
lunedì 14 settembre 2009
Inseminazione intrauterina: quanti giorni di astinenza occorre osservare?
Lo studio retrospettivo pubblicato su Fertility and Sterility afferma che i migliori risultati sono stati osservati nei pazienti che hanno osservato una astinenza inferiore od uguale ai 2 giorni. In questo modo risulta inferiore il numero di spermatozoi motili che vengono inseminati, ma ciò non influenza la possibilità di instaurare una gravidanza che anzi aumenta. La coppia dovrebbe quindi avere l'ultimo rapporto a letto prima della inseminazione intrauterina e precisamente al momento dell'induzione dell'ovulazione (gonasi).
domenica 13 settembre 2009
I farmaci per indurre l'ovulazione non provocano il cancro ovarico nel ratto
Analizzando l'epitelio di superficie delle ovaie, non sono stati riscontrati casi di cancro, mentre tutti i farmaci, ad eccezione dell'HCG, hanno provocato displasia.
Non è chiaro se la displasia è un precursore del cancro.
giovedì 10 settembre 2009
Risultati della ICSI non influenzati dalla causa dell’infertilità maschile
Fecondazione assistita all’estero: quante coppie ci vanno ?
Ma quante esattamente? Si stima che circa 25.000 europei si spostino dalla propria nazione per motivi riproduttivi; di questi i 2/3 delle coppie provengono da 4 nazioni: Italia 31,8%, Germania 14,4%, Olanda 12,1% e Francia 8,7% (indagine campionaria condotta dall’ESHRE, European Society of Human Reproduction and Embryology).
Dall'Italia, sono 8.000 gli italiani che accedono a tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) al di fuori dei confini nazionali, l’86% dei quali costretti dalla Legge italiana 40/2004 che regola la PMA nel nostro paese. Uno stress enorme per i nostri concittadini, ed un forte dispendio economico. Le principali mete sono Spagna, Grecia, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Danimarca e Slovenia.
Per il nostro paese finalmente qualcosa sta cambiando, dopo una lunga serie di ricorsi al Tar del Lazio e ai tribunali di Firenze e Bologna e soprattutto dopo la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso Aprile.
Fattori ambientali e qualità del seme
In 402 uomini studiati, è stata trovata una associazione positiva tra la ridotta qualità del seme e l'esposizione a metalli pesanti, solventi, fumi, e idrocarburi aromatici policlici.
Quasi statisticamente significativa l'associazione con pesticidi o cemento.
Tra i fattori fisici, risultano associati con ridotta qualità del seme le vibrazioni meccaniche, il calore e la postura seduta per lungo periodo, mentre l'esposizione a radiazioni ionizzanti e campi elettromagnetici non sono risultati associati a ridotta qualità del seme.
Il carico psicologico, non economico, provoca l'abbandono dei trattamenti di fecondazione assistita
Tra questi, il carico psicologico è il maggior responsabile degli abbandoni, mentre il costo economico ha un impatto minore.
mercoledì 9 settembre 2009
Pillola contraccettiva e fattori che influenzano il suo funzionamento
martedì 8 settembre 2009
L'aspirina non migliora i risultati della fecondazione in provetta
Ovociti invecchiati: processo reversibile grazie alla caffeina ?
Un lavoro pubblicato il 5 settembre 2009 sul prestigioso giornale Human Reproduction Update da un gruppo cinese si pone un interessante quesito: si può ridurre l'invecchiamento ovocitario con accorgimenti e sostanze chimiche ?
Secondo questi autori, il trattamento con la caffeina aggiunta al mezzo di coltura degli ovociti può significativamente ridurre l'invecchiamento ovocitario.
lunedì 7 settembre 2009
Tutti i contraccettivi orali (pillola contraccettiva) aumentano il rischio di trombosi venosa, ma in modo diverso, secondo la loro composizione
Tutti i contraccettivi orali (pillola contraccettiva) aumentano il rischio di trombosi venosa, ma in modo diverso, secondo la loro composizione. Uno studio pubblicato su British Medical Journal in settembre 2009 stabilisce che, mentre il rischio di trombosi venosa aumenta in generale di 5 volte nelle donne che usano ogni tipo di pillola, i contraccettivi che contengono levonogestrel lo aumentano di 3 volte (Evanor D, Novogyn 21, Microgynon, Ecogyn 30, Ovranet, Loette, Miranova, Trigynon, Trinordiol), mentre di oltre 5 volte se contengono gestodene (Minulet, Ginoden, Fedra, Harmonet, Estinette, Arianna Minesse, Milvane, Triminulet), e oltre 7 volte se contengono ciproterone acetato (Diane), oltre 6 volte se contengono drospirenone (Yasmin).
Inoltre il rischio è aumentato con l’aumento della dose di estrogeni.
domenica 6 settembre 2009
Eventi stressanti influenzano negativamente i risultati della fecondazione assistita
Su oltre 800 donne analizzate, si è riscontrato un maggior tasso di successo nelle pazienti che percepiscono minori eventi stressanti.
In particolare, lo stress associato al risultato del prelievo ovocitario ('pick up') può influire negativamente sul successo della tecnica.
Dati rassicuranti sui bimbi nati da embrioni congelati, ma incompleti i dati sugli ovociti criopreservati
Il tasso di complicanze ostetriche non mostra differenze rispetto ai bimbi nati da embrioni freschi, e il tasso di malfomazioni è comparabile tra le due metodiche.
Il lavoro non consente di trarre conclusioni finali sui bimbi nati dal congelamento della blastocisti, nè sulla vitrificazione di embrioni 'early stage', blastocisti, od ovociti, in quanto sono incomplete le analisi a lungo termine su queste gravidanze e questi bimbi.
sabato 5 settembre 2009
Influenza suina A H1N1 e gravidanza
Che cosa è l'inflenza A H1N1 ?
In Aprile 2009, un nuovo virus influenzale A (H1N1) virus è stato provato essere la causa di malattia influenzale in due bambini negli Stati Uniti e ha causato problemi respiratori in Messico. Questo virus è stato trasmesso in poche settimane negli USA e l'11 giugno 2009, la Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di pandemia, con diffusione del virus in molte aree del mondo.
La trasmissione persisterà e si diffonderà maggiormente nell'emisfero nord in autunno e inverno. In contrasto con l'influenza stagionale, l'attuale evidenza indica un relativamente basso rischio di casi di malattia severa nelle persone anziane e il maggior tasso di ospedalizzazioni si osserva in persone con meno di 65 anni.
Come si manifesta ?
In modo analogo all'influenza stagionale. Pertanto occorrono test specifici per distinguere l'influenza A H1N1 da quella stagionale.
La vaccinazione per l'influenza A H1N1 (suina)
La vaccinazione è il metodo più efficace per prevenire la malattia e le sue complicanze. Tuttavia, il vaccino contro l'influenza stagionale non protegge contro l'influenza suina.
Vaccini specifici monovalenti contro l'H1N1 sono in corso di preparazione e saranno autorizzati negli USA a partire da metà Ottobre 2009.
Tuttavia è probabile che il vaccino non sarà disponibile per la vaccinazione di massa, pertanto le autorità statunitensi raccomandano una iniziale vaccinazione per specifici gruppi di pazienti, particolarmente a rischio:
-donne in gravidanza
-persone che vivono con con bambini di meno di 6 mesi
-personale sanitario a contatto con soggetti potenzialmente infetti
-bimbi di età compresa tra 6 mesi e 4 anni
-bimbi, adolescenti o persone di età compresa tra i 25 e i 64 anni, con patologie che li pongono a rischio di complicanze severe (malattie cardiache, polmonari o epatiche croniche, immunosoppressione, cancro, gravidanza, obesità in alcune casistiche)